domenica 18 gennaio 2015

S'en aller? Bon courage!

Non so se quello che è capitato a me sia una cosa eccezionale oppure capiti molto di frequente. Sta di fatto che la scelta di partire è maturata in un momento in cui, oberato dalla noia della routine, invaso da una voglia matta di cambiare qualcosa della mia vita che non fosse il taglio dei capelli, andarmene sembrava l'unica soluzione possibile.
Questo quasi un anno fa. Poi la decisione è rimasta lì, in un angolo della mia mente, per cui ogni tanto mi dicevo "Ah già, fra tot mesi parto...", ma non ci credevo davvero. Sapevo che si trattava di una cosa da futuro tutt'altro che prossimo.
Poi i giorni, le settimane, i mesi sono passati. Natale, Capodanno, l'Epifania...
"OMG- meglio: Mon Dieu- domani parto".
Poi, il fatidico giorno, mi sono ritrovato davanti a valigie stracolme, armadi vuoti, al mio letto senza cuscino (sì, perchè il mio cuscino mi segue ovunque io vada), ad una batteria di pentole destinate a venire con me Oltralpe. E non poteva mancare una scatola di generi di conforto, con qualche pacco di pasta Barilla e della passata di pomodoro.
Lì mi sono reso conto che non si trattava di una vacanza, ma di un trasloco, qualcosa di completamente diverso.
Ecco poi i saluti, i sorrisi, gli abbracci dei parenti e degli amici, che avevano in sé qualcosa di assolutamente nuovo rispetto a prima. O forse non erano loro ad avere qualcosa di nuovo, ma la novità era in me. Ed era la consapevolezza che, anche se talvolta mi sono sentito solo (come chiunque, credo), solo non lo ero mai stato.
Pensavo che partire sarebbe stato più facile, ma pas du tout! Ma dovevo provarlo per capirlo e, soprattutto, per gustarmi tutto quello che verrà dopo!


p.s. prometto che da oggi in poi cercherò di non pubblicare più post sul malinconico andante :) 

TRANSLATION:
  
I don't know if what has happened to me is something exceptional or it quite often occurs .
The matter is that when I decided to leave I was so bored by daily routine, I wanted to change something in my life that wasn't just my hair : leaving seemed the only solution.
This was a year ago, more or less. After, my decision was left there, in a corner of my mind and so sometimes I said: “Oh yes, I'm leaving in X months...” but I didn't really believe it. I knew that it was just a distant future event.
Then days, weeks, months passed. Christmas, New Year's Eve...
“OMG- better: Mon Dieu- tomorrow I' m leaving!”.
Then, THE day arrived and I was there staring at full suitcases, empty wardrobes, at my bed without pillow (yes, my pillow follows me wherever I go), at …. pots ready to come with me to France. And, of course, there was pasta, tomato sauce and other food...
There, I realised that it wasn't a holiday, but a move, something totally different.
And then: greetings, smiles and hugs of family and friends had something absolutely new. Or, maybe, it wasn't them having something new. It was me. And it was the awareness that, even if sometimes I had felt alone, I had never been so.
I thought leaving would be easy, but pas du tout! But I had to try to understand and, aboveall, to enjoy all what will come afterwards!

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