mercoledì 4 febbraio 2015

Comment se sentir un vrai français (...ovvero "paese che vai, carte che trovi")

Come può uno straniero sentirsi all'improvviso abitante e quasi "indigeno" nella città che lo ospita?
Beh, per prima cosa dando indicazioni!
E' davvero indescrivibile la sensazione di orgoglio che nasce dentro di te dopo aver indicato a due ragazzi (poco più piccoli e soprattutto francesi) la strada per arrivare sulle rive della Senna (che conoscevi solo perché ci eri appena stato).
In effetti è una soddisfazione molteplice, dal momento che:
a) ti hanno chiamato monsieur, dandoti del vous (e questo fa sentire forse un po' vecchi, ma discretamente importanti)
b) ispiravi fiducia e sembravi un vero parigino, nerovestito e con il passo svelto
c) hai capito la domanda (e non è cosa da poco)
d) hai (soprattutto) saputo dare una risposta che non fosse "Désolé, je ne sais pas" o, peggio, "je ne suis pas français".

E fino a qui, niente male!

Ma vuoi mettere il senso di tronfia onnipotenza nello strisciare con nonchalance il pass Navigo (riservato esclusivamente ai residenti dell'Ile-de-France) mentre i poveri turisti (spesso connazionali) trafficano con i biglietti ai vari tornelli?
Oppure entrare ai musei sfoggiando la tua carte étudiant (tralasciamo le trafile burocratiche per ottenerla), che ti esonera dal mostrare ogni volta la carta d'identità e quindi svelare la tua origine étrangère?
O ancora sfoderare al supermercato una fantastica cartebleu (quella con cui si paga il caffé a 2.80 euro a Montmartre...) e poter finalmente comunicare a quei rompiballe dell'EDF (l'ENEL francese) che finalmente hai un R.I.B. che possono spremere con le bollette?

[piccolo inciso: il RIB, ovvero Relevé d'Identité Banquaire, è praticamente l'IBAN diviso in segmenti... ovviamente i francesi non potevano limitarsi all'IBAN, ma dovevano complicare le cose, in modo da obbligarti ad aprire un conto francese...]

E poi, cosa c'è di più francese di una carte fidelité Auchan che ti dà diritto al 5% di sconto su tutti i prodotti da forno e sulla pâtisserie?


In fondo, gira e rigira, la morale è sempre la stessa: paese che vai, carte che trovi

TRADUCTION:

Comment un étranger peut-il se sentir soudain habitant et quasi indigène dans la ville qui l'accueille?
En premier, voilà, en donnant des indications!
Est vraiment indescriptible le sentiment d'orgueil qui nait dedans quand on a indiqué le chemin jusqu'aux berges de Seine (connu seulement parce qu'on venait de passer par là) à deux mecs français, juste un peu plus jeunes que toi!

En effet, est une sodisfaction multiple, car:

a)ils t'ont vouvoyé et appelé “monsieur”

b)tu leur a inspiré confiance, parce que tu semblais un vrai parisien, marchant vite et habillé en noir

c)tu as compris leur question (et c'est pas mal!)

d)t'as pu donner une réponse différente de “Désolé, je ne sais pas” ou, pire, “Je ne suis pas français”

Donc, jusqu'à là pas mal du tout!

Mais, qu'est-ce qu'on peut dire de l'hautain sentiment de tout-puissance en trainant avec nonchalance le pass Navigo (réservé aux seuls résident de l'Ile-de-France), quand les pauvres touristes (souvent italiens leur aussi) se dément avec les billets?

Ou, encore, rentrer aux musées avec la Carte Etudiante, qui permet de ne pas montrer la carte d'identité et donc révéler ton origine étrangère?

De plus, quelle marveille étaler une cartebleu (avec laquelle on paye le café 2.80 euro à Montmartre) et pouvoir communique aux messieur de l'EDF que enfin on a un RIB, qu'ils peuvent
assécher avec leurs factures!

Et puis, qu'est-ce qu'il y a de plus français qu'avoir une carte fidelité Auchan, qui te donne le droit à une réduction du 5% sur les produits de boulangerie et patisserie?

La leçon est toujours la meme: Pays où on va, Cartes qu'on retrouve!

2 commenti:

  1. Te l'avevo detto Ale che non sarebbe passato molto tempo prima che ti camuffassi da vero parigino "nerovestito"!!!
    p.s. ho scoperto ora che hai un blog!!

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  2. in effetti è stato molto più facile del previsto sotto questo aspetto!!!

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